Quarta di copertina
«Nel mio cinema racconto delle grandi donne della Storia, ma anche della vita delle donne comuni e delle loro continue battaglie quotidiane per l’affermazione nella società» — Margarethe von Trotta
Nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, proprio nell’anno in cui Hitler ordina “la soluzione finale”, a Berlino nasce una bambina che diventerà uno dei nomi più rappresentativi del Nuovo Cinema Tedesco: Margarethe von Trotta.
Prima donna a vincere il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia (con il film Anni di piombo, nel 1981), Margarethe von Trotta ha svolto un ruolo molto importante nell’ambito del cinema contemporaneo europeo e in particolare nella rappresentazione della progressiva presa di coscienza femminile.
Grazie ad una straordinaria capacità di “sentire” il suo tempo, l’autrice tedesca è stata infatti una delle prime registe a mettere in luce i conflitti della sua generazione, analizzando con grande lucidità le tensioni della realtà che la circondavano, e portando avanti allo stesso tempo un’intensa riflessione sulla figura femminile e sulla sua emancipazione. Affrontando temi ancora oggi attualissimi come il conflitto tra sfera personale e pubblica che spesso le donne devono affrontare, la difficoltà di superare gli stereotipi di un mondo gestito da uomini e, in definitiva, l’aspirazione delle donne all’indipendenza e all’autodeterminazione, Margarethe von Trotta con il suo cinema moderno e politicamente impegnato ha senza dubbio fatto la storia e aperto la strada alle tante registe che sono venute dopo di lei.