Quarta di copertina
L’Abate porta il lettore, attraverso i molti dilemmi con i quali si scontra la ricerca sociale, a quattro metodi di analisi, quattro paradigmi di base: la causalità, lo strutturalismo, il funzionalismo e l’analisi processuale. Molti altri hanno fatto questo percorso arrivando però ad una forte propensione a favore di uno di questi contro gli altri. Al livello della riflessione matura di L’Abate questo tipo di polarizzazione, ben nota dagli studi sui conflitti, la violenza e la pace, non ci porta da nessuna parte. Tutti e quattro i metodi di analisi hanno meriti e demeriti, ma se “possiamo vederli come metodi particolari che si arricchiscono a vicenda, allora possiamo fare notevoli passi avanti”. Come, in un conflitto, una piccola prova rivelerà qualche legittimità nelle posizioni di tutte le parti, c’è qualche validità in tutte, se vengono sistemate in una metodologia creativa, più ampia. E L’Abate ci guida, oltre l’occupazione intellettuale favorita, identificando gli errori e le mancanze, verso nuovi e più ricchi orizzonti (dalla presentazione di questo libro da parte di Johan Galtung).