Quarta di copertina
L’intricato sistema giudiziario statunitense permette che persone innocenti come Karl vengano accusate e imprigionate, a volte per la vita, e in alcuni casi anche condannate a morte. Nel 1999 è stato pubblicato in Italia Il Tritacarne, primo libro di Karl, scritto in attesa di un processo che avrebbe deciso la data della sua morte, in cui raccontava della sua vita e della sua vicenda giudiziaria. Il Sangue d’Altri ne è il seguito; Karl non è stato condannato a morte ma la sua odissea continua, e i suoi lettori vogliono sapere cosa è successo e come andrà a finire. L’autore riprende il racconto delle esperienze, anche del braccio della morte, che hanno lasciato cicatrici sulla sua anima e sulla sua pelle, in un quadro lucido e descrittivo: cose scioccanti e che fa male leggere; ma Karl riesce come sempre a raccontarle col sorriso sulle labbra, senza far pesare al lettore le sue sofferenze, anzi, trasmettendo il suo desiderio di vivere nonostante il dolore, e ci rassicura subito dicendo che adesso va tutto bene. La seconda parte, Arma di controllo, è una vera e propria guida del sistema della (in)giustizia, dei suoi “ratti” e “cicale” e di come i detenuti cercano di sopravvivere in questo disumano meccanismo di stritolamento legalizzato. Il ricavato di questo libro, dedotte le spese di stampa, andrà all’autore per continuare la sua battaglia legale contro un sistema giudiziario superficiale e ingiusto e per permetterci di abbracciarlo fuori dalle mura di cemento e acciaio, da uomo libero. www.karlguillen.org