Quarta di copertina
In questo libro si trovano alcune riflessioni svolte in modo non metodico né accademico. Si tratta di temi sorti in diversi momenti e affrontati dall’autrice per necessità. Una necessità di chiarimento e quella di prendere una posizione. Nel caso de “Gli eletti” il detonatore della ricerca sono state le derive assolutiste del momento storico e socio-politico attuale. Queste derive hanno riesumato un trasfondo che mette in primo piano i simboli e il linguaggio delle religioni più conosciute, soprattutto quelle monoteiste. Sono apparsi di nuovo nello scenario della storia i popoli (o circoli di uomini) eletti e i popoli reietti, mentre un rinnovato interesse verso le figure dei grandi condottieri o dei “salvatori” ha ispirato la propaganda nei diversi media. A questa deriva l’autrice propone come antidoto la riflessione sulla radice dei propri sentimenti e comportamenti e la riconciliazione con la violenta storia dell’essere umano.
Sempre sulla spinta del profondo desiderio di maggiore comprensione dei fenomeni umani, l’autrice ha indagato sul senso e la funzione del “Giudizio” e sulla sensazione di “Assenza” che a volte può accompagnare diverse esperienze vitali. Riflessioni certamente incomplete ma che hanno il pregio di provenire da domande che sono state poste quotidianamente alla coscienza, nell’osservare il mondo e il proprio funzionamento. Un pregio quasi raro oggi, nell’era digitale, un’epoca in cui riflettere non sembra essere di moda